Dal modello tridimensionale alla stampa grazie alla scansione 3D
Negli ultimi anni si è diffuso moltissimo l’utilizzo di stampanti 3D. Per arrivare alla realizzazione di un oggetto tridimensionale è necessario partire da un modello 3D digitale. Il modello digitale viene prodotto grazie ad un software dedicato e poi elaborato per essere stampato.
La scansione 3D è il processo che, utilizzando un sistema a luce strutturata, permette di catturare la forma della superficie di un oggetto nello spazio tridimensionale e visualizzarlo in 3D. Questo processo permette la digitalizzazione delle componenti dell’oggetto e la ricostruzione delle sue forme geometriche esatte su file di progettazione. È grazie alla scansione 3D se è possibile ottenere non solo le misure esatte dell’oggetto reale che si desidera stampare, ma anche la digitazione di tutte le sue parti. La velocità e la precisione della scansione 3D risultano fondamentali quando applicate al processo produttivo.
Per effettuare la scansione 3D di un oggetto è necessario uno strumento chiamato scanner 3D. Più questo strumento è preciso e accurato nel raccogliere le informazioni durante il processo di scansione e maggiore sarà la fedeltà del modello tridimensionale che sarà possibile ottenere. I tempi di scansione sono variabili e dipendono dal modello di scanner e dalla dimensione dell’oggetto di cui è necessario fare la scansione.
I settori che possono sfruttare i vantaggi dati dalla scansione 3D sono sempre di più, quelli che attualmente ne fanno già maggiore uso sono:
- Medicale (odontotecnici e odontoiatri)
- Design (abiti, gioielli, scarpe ed elettrodomestici)
- Architettura
- Automobilistico
- Cantieristica navale
- Produzione di energia
- Cellulosa e carta
Gli scanner di livello industriale possono essere classificai in tre principali categorie: scanner meccanici, scanner portatili alimentati da batterie e scanner fissi. Diversi sono anche i metodi di scansione, che dipendono dalla categoria dello scanner. Gli scanner industriali professionali usano luci lampeggianti a varie lunghezze d’onda e più telecamere per garantire che tutti gli angoli dell’oggetto scansionato vengano visualizzati. Le macchine fisse, nel dettaglio, si basano su una tecnologia a raggi laser per catturare i dettagli dell’oggetto sottoposto a scansione. Lo scanner emette un raggio laser che ‘striscia’ sulla superficie dell’oggetto per leggerne le dimensioni. Anche in questo caso, le informazioni e le immagini sono trattate da un software che crea la rappresentazione digitale completa dell’oggetto.
3D Besa è la nuova divisione dell’azienda Besafilm. Grazie alla stampa 3D su tecnologia MultiJet Fusion (MJF) è in gradi di riprodurre oggetti semplici o complessi. Con la scansione 3D invece è possibile ottenere modelli tridimensionali da oggetti fisici esistenti con risoluzione minima di 0,04 mm gestendo i colori. Il software dello scanner utilizza il modello scansionato per il controllo dimensionale e per modificare l’oggetto sorgente, con conseguente riduzione dei costi. Con il metodo di scansione 3D adottato da 3D Besa è inoltre possibile esportare la scansione in diversi formati (OBJ, STL, PLY, OFF/nuvola di punti: ASC), ciò è particolarmente utile per la realizzazione di un database di progetti e anche per il riverse engineering. I modello tridimensionale scansionato può essere utilizzato anche per il rendering o per riprodurre il pezzo all’infinito.