Diritto alla privacy: come proteggere i propri dati
Diritto alla privacy: cos’è?
Privacy è una parola inglese che vuol dire “riservatezza”. In gergo giuridico, il diritto alla privacy è il diritto a mantenere “private” le informazioni di un individuo. Il diritto alla privacy non è sancito dalla Costituzione, in quanto di privacy si è iniziato a parlare per la prima volta negli Stati Uniti nel 1890 e a partire dagli anni ‘60-’70 in Italia.
Tuttavia, la normativa italiana ed europea cerca da tempo di rispondere alla necessità di tutelare la privacy degli individui, attraverso una serie di provvedimento. L’ultimo di questi è il GDPR.
Privacy e GDPR
Il GDPR (General Data Protection Regulation) ha, di fatto, soppiantato tutti i precedenti provvedimenti europei. Il Regolamento UE 679/2016 del Parlamento europeo e del Consiglio del 27 aprile 2016, entrato in vigore il 25 maggio 2018, contiene tutte le disposizioni applicabili alla protezione delle persone fisiche in materia di trattamento dei dati personali e della loro libera circolazione. In Italia il diritto alla privacy è governato dal Decreto Legislativo 196/2003, finché le disposizioni del decreto non contrastano con quelle del GDPR.
Il GDPR prevede misure specifiche per la protezione e la sicurezza dei dati e tutti gli adempimenti per un corretto trattamento dei dati personali. Cosa più importante, riconosce all’individuo alcuni diritti basilari che si possono esercitare rivolgendosi direttamente al titolare del trattamento dei dati.
GDPR: i diritti dell’interessato
Il primo diritto sancito dal GDPR è il diritto a richiedere informazioni sul trattamento dei propri dati personali: dove sono stati reperiti, a quali fini, se è prevista una profilazione e per quanto tempo vengono conservati.
Altri diritti dell’interessato sanciti dal GDPR includono:
- diritto alla rettifica, in caso di errori o omissioni;
- diritto alla cancellazione, se i dati non servono più per lo scopo per i quali erano stati raccolti, se l’interessato si oppone e se i dati sono trattati illecitamente;
- diritto alla limitazione del trattamento, in caso di inesattezze, trattamenti illeciti e opposizione al loro trattamento oppure se l’interessato ne ha bisogno in sede giudiziaria;
- diritto alla portabilità, che permette di trasferire i propri dati ad un altro titolare se, ad esempio, viene stipulato un nuovo contratto.
- diritto di opposizione al trattamento, che può essere esercitato per motivi particolari, ma anche senza motivo se i dati sono trattati per finalità di marketing.
Diritto alla privacy: proteggersi in caso di violazione
Nell’era della connessione permanente, il diritto alla privacy è difficile da delimitare e garantire. Sul web, infatti, i dati viaggiano velocemente e, tra condivisioni e pubblicazioni, controllarli e gestirli diventa molto difficile. Un problema aggravato inevitabilmente dall’utilizzo smodato dei social.
Ma i diritti sanciti dal GDPR sono diritti inviolabili ed è importante conoscerli e farli valere se vi è stata una violazione. Primo fra tutti, il diritto all’oblio. Se vuoi proteggere il tuo diritto alla privacy e rimuovere dal web alcuni contenuti negativi che ti riguardano, affidati all’innovativo servizio di rimozione dei link di workengo.it.
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